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ARCHIBAGNO
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Inviato: 24/10/2007 11:43:40
Data Ultima Modifica: 04/11/2007 10:21:21 
Oggetto: Riscaldamento a pavimento, funzionamento, moti convettivi e polvere
Messaggio:

Non essendo termotecnico, ho interpellato un amico (il Sig. Duilio Trinca di Trieste - frigorista e termotecnico), che ci spiega il riscaldamento a pavimento, dal punto di vista dei moti convettivi, ci ha cortesemente risposto...
TENNISON

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-------Trieste ------- ArchiBagno MODERATORE

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Inviato: 04/11/2007 10:17:54
Data Ultima Modifica: 11/12/2007 00:33:05 
Oggetto: Riscaldamento a pavimento, funzionamento, moti convettivi e polvere
Messaggio:

La polvere che si deposita inevitabilmente sul suolo, viene maggiormente riscaldata, perchè a stretto contatto con la piastra radiante.

Questo surriscaldamento della polvere la fa in parte incenerie e grazie ai moti convettivi che sono diffusi su tutta la superficie della casa, viene continuamente rimessa in circolo nell'ambiente "fonte: conferenza specifica su tale tipo di impianto"

Il piano pavimento di solito è di temperatura lievemente più bassa di quella corporea, altrimenti potrebbe provocare disturbi fisici.

Se teniamo per base una temperatura corporea di 36°C e quindi relativamente a ciò un filo pavimento di 35 °C circa, dubito che la polvere si incenerisca e comunque dato per accettato che si incenerisca, essendo uniforme la temperatura a tutte le altezze, i moti convettivi sono trascurabili, il pulviscolo atmosferico esiste, inevitabilmente.

I ventilconvettori sono gli apparecchi terminali che più fanno circolare la polvere negli ambienti, per cui sono sempre dotati di filtri sull'aspirazione dell'aria a mio avviso l'impianto a pavimento non è in grado di bruciare il pulviscolo atmosferico nè tantomeno di metterlo in circolo con i moti convettivi ricordiamoci che in ambienti ove si desideri ridurre al minimo la circolazione del pulviscolo è d'obbligo installare impianti di riscaldamento a calore radiante, che non sono solo quelli a pavimento, ma anche termostrisce, pareti e soffitti radianti.

"la polvere viene comunque sempre rimessa in circolo nell'ambiente a causa dei moti convettivi, che ci sono sempre"

Se la colf pulisce bene, ci sarà poca polvere eheh, non demonizziamo sta povera polvere che nulla ci ha fatto di male. Esiste, ci dà pure gli anticorpi la casa non è mica una sala operatoria...mica ci metteremo i filtri elettrostatici a tutte le finestre...

I baffi ai termosifoni sono dovuti al riscaldamento della polvere, non allo sporco; si carbonizzano le sostanze organiche, poi non saprei dirti in verità se ci sia crackizzazione intesa come scomposizione delle molecole, pensavo che il termine fosse usato più appropriatamente in ambiente chimico di olii e gas, ma ammetto la mia perfetta ignoranza in materia.

Il moto convettivo secondo me è trascurabile perchè in un ambiente è difficilmente eliminabile (quando apri la finestra entra la polvere perchè fuori fa freddo e dentro fa caldo, qualunque fluido freddo si dirigerà verso un fluido caldo e viceversa). nulla a che fare con l'impianto radiante, poichè possiamo distinguere la trasmissione del calore in: conduzione, convezione e irraggiamento. l'irraggiamento non genera moti convettivi.

Ti allego le normative fisiche pubbliche, e non di testi o conferenze personali...

secondo la fisica la trasmissione del calore avviene nei seguenti modi: conduzione, convezione e irraggiamento.

Io non considererei il pavimento come corpo scaldante ma come fonte di irraggiamento. poi, se vogliamo fare la punta alla matita, il lampadario, il pc, il tostapane, le persone stesse sono tutti corpi scaldanti. la stufa a legna (o elettrica) è un corpo scaldante, ma la trasmissione del calore avviene per irraggiamento.

Irraggiamento termico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'irraggiamento è uno dei tre modi attraverso cui avviene la propagazione del calore. È un fenomeno che si presenta ad ogni temperatura e interessa ogni aggregato materiale, non importa se solido, liquido o gassoso.

La quantità di calore emessa da un corpo per irraggiamento è proporzionale a T4, cioè alla quarta potenza della sua temperatura: perciò a basse temperature l'irraggiamento è responsabile di una frazione trascurabile del flusso di calore rispetto alla convezione e alla conduzione, ma al crescere della temperatura la sua importanza aumenta rapidamente fino a diventare il principale artefice della trasmissione del calore per temperature medio-alte.

Fisicamente l'irraggiamento consiste nell'emissione di onde elettromagnetiche generate dagli atomi e molecole eccitati dall'agitazione termica, che si diseccitano emettendo fotoni di lunghezza d'onda proporzionale alla loro temperatura: per esempio i corpi a temperatura ambiente emettono fotoni nella gamma degli infrarossi, che per questo sono anche detti raggi termici; corpi molto freddi irradiano microonde (quelli vicini allo zero assoluto semplici onde radio), mentre i corpi molto caldi arrivano ad emettere luce visibile, dapprima rossa (temperatura del cosiddetto calor rosso, circa 700 C°) poi sempre più bianca (temperatura del calor bianco, circa 1200 C°): man mano che la temperatura aumenta, la frequenza della luce emessa aumenta fino al bianco-azzurrino, per poi passare ai raggi ultravioletti, e ai raggi X nel caso di plasmi stellari a temperature dell'ordine di milioni di gradi.




Qualora le differenze di densità dovute a differenze di temperatura nel fluido hanno un effetto trascurabile sul moto si parla di convezione forzata. In questo caso il moto è dovuto a cause esterne quali ventilatori, pompe o in generale differenze di pressione generate fuori dal dominio di studio. In questo caso è possibile porre la densità del fluido costante e risolvere così le prime due equazioni del sistema succitato e poi la terza.

Se, al contrario, il moto è causato solo da differenze di densità dovute a differenze di temperatura, si parla di convezione naturale.

Un terzo caso è quello di convezione mista che, come il nome suggerisce, il moto è dovuto sia a differenze di densità dovute a differenze di temperatura che a cause esterne.

Nei casi di convezione naturale o mista non è possibile porre la densità ? del fluido costante ed è necessario risolvere simultaneamente le tre equazioni differenziali scritte.

.....................

non rendiamoci la vita più difficile di quello che già è.

Cordiali Saluti
Duilio Trinca


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